La dignità della vita

Senza voler giudicare nessuno (bisogna precisare: sembra che ormai avere un'opinione in questa società non sia lecito, che diventa subito un giudizio), sulla questione del "suicidio assistito" o eutanasia si sente spesso dire "meglio morire che dipendere da qualcuno". Purtroppo oggi c'è il mito dell'autosufficienza (detto da una che non vuole mai essere aiutata a far nulla) che fa pensare alla necessità di essere aiutati come a una perdita di dignità. Eppure ogni giorno ci sono tante persone che hanno bisogno di qualcuno per vivere (in senso fisico: in senso interiore credo sia esperienza di quasi tutti), sono tutte senza dignità? Sopra casa mia vive una disabile che viene aiutata da quando è nata, in tutto, e per tutto intendo tutto proprio. E' forse senza dignità? Credo ci sia una più grande dignità nel sapere che invece bisogna farsi aiutare. Dipendere da qualcuno non significa essere menomati nella propria "adultità", nella propria completezza. Per cui tutti quelli che si vorrebbero prontamente far sparire perché sono un peso (anziani, malati, embrioni) che si frappone fra noi e i nostri obiettivi hanno esattamente gli stessi diritti di chiunque. Invece di cercare di diffondere una cultura di morte, media e opinionisti vari dovrebbero sostenere una cultura di vita, in cui la vita è bene primario per sé stessa, e non per le funzionalità che si hanno.

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