Benvenuta primavera!

La primavera ci offre lo spettacolo del miracolo della vita che torna a scorrere. In questi giorni sono stata molto in ansia perché questo miracolo non accadeva: i fiori sbocciavano, le lucertole correvano, le formiche già cercavano le provviste per il prossimo inverno mentre la mia tartaruga tardava a svegliarsi dal letargo e non sapevo dove fosse. Poi ieri, mentre la cercavo per l'ennesima volta in giardino, l'ho trovata. Ancora immobile, con gli occhi chiusi, dormiva. Doveva essere appena uscita dalla terra. Con grande agitazione sono corsa a vedere se stesse bene. Ho preso una foglia e le ho sfiorato una zampina...l'ha mossa, e quei secondi interminabili in cui mi sentivo sospesa tra un universo con un esito di vita e uno con un esito di morte sono svaniti e ho ripreso a respirare. Eravamo nell'universo della vita. Così le ho fatto il bagnetto, e la contemplavo nei suoi movimenti lenti, come di neonato appena venuto al mondo. Passo molto tempo a contemplare, non me ne accorgo nemmeno, ma quando c'è qualcosa di bello, rapisce i miei sensi e resto lì, assente alla realtà. E in quei momenti di contemplazione verso la vita penso a quale enormità essa sia...
Immaginate la bellezza di avere un figlio. Io non sono mamma (se non di animali :P) quindi non posso esprimermi in termini di amore e legami...ma da essere umano mi sembra che sia una cosa meravigliosa l'arrivo di una nuova persona perché è una sorpresa quotidiana. Vivere l'ignoto, non sapere cosa farà, quali soddisfazioni ti darà, che cosa diventerà, e lasciarsi attraversare la vita dalle conquiste e dai traguardi, e osservare che cosa meravigliosa può essere l'esistenza, che ti riserva cose inaspettate e non programmate. E' stupendo questo perpetuarsi dell'essere, mai uguale a sé stesso, come l'eterna primavera di una natura che sempre si rinnova. Non comprendo quindi come si possa impedire a un bambino di nascere. Non ne faccio una questione etica o religiosa che sì, per me ha peso, ma non per tutti, me ne rendo conto. Voglio anche mettere l'assurda ipotesi che finché non usciamo dalla pancia della mamma non siamo ancora persone, ok. Ma come pensare di impedire a priori quel che sarà...A quanti futuri scienziati, a quanti artisti, a quante menti grandiose viene tolta la possibilità di creare? Immaginate se a un Dante, a un Leonardo, a un Michelangelo, a uno Sheakespeare, a un Neruda, a un Gaudì, a un Einstein fosse stata tolta la vita prima di essere quello che sono stati, prima di fare quello che hanno fatto. Quanto sarebbe più povero questo mondo? Allora togliere una vita, soprattutto a un bambino che ancora è in un grembo di mamma, non è solo una sconfitta di uno, ma è la sconfitta di tutti, perché per ogni vita persa, è enorme la ricchezza che perdiamo. E se anche non nascesse un genio, se persino nascesse un malato, ogni persona è una ricchezza da non sperperare, né prima che nasca, né dopo, in un sistema educativo e di pensiero che di questo non tiene conto. Questa è la Settimana Santa e a me piacerebbe che non fosse solo un momento di processioni e digiuni, ma un momento di vero raccoglimento e riflessione, per chi crede e per chi no: che la resurrezione sia per tutti, segno di unità in un mondo che ha bisogno di riscoprire il senso del termine ricchezza, che non è quella dell'accumulo di beni in qualche banca o cassaforte, ma è in ogni vita che abita questo pianeta, anche quando sembra inutile, o diversa da noi, o persino di troppo.

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