Un'allegra canzone per un giorno di pioggia :D

Sottotitolo: una canzone verace (che oggi non riesco a smettere di ascoltare)                                                               


  "Meat Is Murder"

Heifer whines could be human cries
closer comes the screaming knife
this beautiful creature must die
this beautiful creature must die
a death for no reason
and death for no reason is MURDER
and the flesh you so fancifully fry
is not succulent, tasty or nice
it is death for no reason
and death for no reason is MURDER
and the calf that you carve with a smile
is MURDER
and the turkey you festively slice
is MURDER
do you know how animals die?
kitchen aromas aren't very homely
it's not "comforting", "cheery" or "kind"
it's sizzling blood and the unholy stench
of MURDER
it's not "natural", "normal" or kind
the flesh you so fancifully fry
the meat in your mouth
as you savour the flavour
of MURDER
NO, NO, NO, IT'S MURDER
NO, NO, NO, IT'S MURDER
who hears when animals cry?



Nota dopo nota...

"Se un figlio si accorgesse che per caso è nato fra migliaia di occasioni capirebbe tutti i sogni che la vita dà, con gioia ne vivrebbe tutte quante le illusioni"...(Franco Battiato, "Energia", da "Fetus", 1971).
L'altro giorno stavo imparando una nuova canzone al pianoforte...per la precisione (anzi, ora me la riascolto, così la imparo meglio) questa...(non ho visto il film Twilight e non sapevo ne facesse parte ci tengo a dirlo :P)
Ascoltala mentre leggi :)

e pensavo...non si capisce niente...all'inizio, quando si studia una nuova canzone, non si capisce niente...oddio questa era pure semplice da suonare quindi più o meno si capiva...ma in generale, accade così.
E la vita, gli incontri, le relazioni, le situazioni, sono come una canzone che si sta imparando a suonare. Non ci si capisce niente, sembra una sequela di note sconnesse (però per quanto sconnesse sempre sequela è, tutto sommato), e poi alla fine di tutto...saremo capaci di coglierne la melodia. Tra armonie e dissonanze, accordi e discordanze, intervalli e sequenze e anche tante scale da scendere e salire...
La vita è un bellissimo pezzo al pianoforte.
Spero che tutti noi facciamo sempre in modo di non suonare sempre la stessa nota, visto che ne abbiamo tante a disposizione...
E che le usiamo per comporre qualcosa di bello e piacevole all'ascolto nostro e degli altri...

Ricchi di niente

"E' più facile che un cammello passi attraverso la cruna di un'ago, che un ricco entri nel Regno dei Cieli". Così recitava il Vangelo odierno. Ricco...di questi tempi, ci si domanderà, chi può dirsi ricco? Tutti si lamentano di non arrivare a fine mese!
Il tipo dell'episodio riportato, lui sì, era ricco, un giovane ricco che rispettava tutti i comandamenti ma non era soddisfatto. Non era felice. Così va da Gesù e gli chiede di dargli la ricetta della felicità. Non glielo chiede esplicitamente; gli chiede: "Maestro buono, cosa devo fare per meritare la vita eterna?". 
E Gesù, com'è ovvio, da bravo giudeo, da bravo rabbì, gli ricorda di dover rispettare i comandamenti. Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, onora il padre e la madre e ama il prossimo tuo come te stesso. Tutti i comandamenti dell'amore, insomma. Per essere felici, occorre seguire l'amore (diamine, perdonate la ridondanza). Però il giovane fa questo e altro, non ha bisogno che glielo dica Gesù. E così gli viene indicato il passo successivo: "Va, vendi ciò che possiedi e dallo ai poveri, se vuoi essere perfetto". Ma lui proprio non ce la fa. E' ricco, come fa a vendere tutto e darlo ai poveri? Come farà a essere felice, senza le sue cose?
E così se ne va.
Dicevo, pare non sia un nostro problema, no? Siamo tutti abbastanza poverelli, ultimamente. La crisi, la crisi, la crisi. Ora, a parte che secondo me alle nostre latitudini abbiamo ampiamente dimenticato che cosa significhi il termine "povertà" (per nostra fortuna...anche se non tutti purtroppo), vabé...
Perché ogni volta che pensiamo alla ricchezza, pensiamo al denaro. E invece. Siamo ricchi, cavolo, ricchissimi! Siamo ricchi di un sacco di cose. Ricchi non perché possediamo - non possediamo nulla su questa terra - ma perché vi ci attacchiamo. Siamo ricchi di un sacco di cose e non ce ne accorgiamo. E questa ricchezza ci lascia sempre insoddisfatti, come se mangiassimo a sazietà ma mai niente di gustoso. Oddio, meglio oggi che prima, quando non si mangiava proprio. Però è un paradosso, no? Avere, e non sentirsi contenti. Almeno se uno è scontento perché non ha, bé, una ragione ce l'ha...
Insomma, dicevo, siamo ricchi di tante cose che non vogliamo lasciare. La macchina, l'apparenza, la comodità, la ragione, la vanità, l'io (non l'identità, che è dono di Dio, l'io)...
E infatti una beatitudine dice: beati i poveri in spirito. Chi è povero non di beni, ma di spirito! Chi non possiede nello spirito, chi è semplice e se possiede, lascia andare, non trattiene...
Mi piaceva metterla qui, per chi legge, la riflessione che ho sentito: forse c'è qualcosa di cui ognuno di noi è troppo ricco, a cui è tanto attaccato, da impedirgli di fare il passo successivo...
E forse, chissà, potrebbe essere giunto il momento di lasciare qualche piccola zavorra :)

Dell'incommensurabile varietà dell'uomo

Ultimamente...ero presa da cose un po'..."terrene"...le ideologie, i movimenti giovanili...l'arte e la musica ad essi legati...Domandandomi il valore di tutto questo...
Considerando il fatto che spesso si tratta di contenuti...di rottura...la rottura va bene, con certi modelli...ma quando propone modelli validi...invece spesso c'è tanto nichilismo dietro le varie manifestazioni della cultura giovanile che si sono susseguite negli ultimi anni...e se non c'è nichilismo, c'è quantomeno un gran senso di vuoto...di vite che stanno andando, non si sa dove...
Poi stasera una persona mi ha nominato un santo...Massimiliano Maria Kolbe...mi ha detto che l'ha colpita la bellezza della sua vita...e al fatto che "lui ha veramente vissuto"...
Bé...che cosa vuol dire vivere veramente? Ci sono persone che sono davvero libere. Spesso li chiamiamo santi, se siamo credenti...Penso che vivere sia quello...vivere, liberi di amare, al di fuori di ogni convenzione....
Senza scambiare ciò per mero libertinismo o assenza di limiti.
In fondo questo modo di vivere ha in sé anche una profonda somiglianza con l'anarchia...perché si potrà essere liberi da padroni e oppressori solo quando si avrà il coraggio di amare veramente, nella verità, quella che permette la pura libertà, senza la quale (la verità) non ci sarà mai modo di vivere davvero liberi. Infatti qualcuno diceva "la verità vi farà liberi"...già...Liberi di amare, e liberi di vivere. Non liberi di fare quel che ci salta in testa in ogni momento, che non è libertà, ma schiavitù dei sensi e dell'ego.
E ho pensato alla grande varietà degli esseri umani. Miliardi e miliardi di esseri umani che si sono succeduti nel tempo, ognuno diverso dall'altro. Ognuno ha fatto un percorso, un cammino, una vita. Ma di questi, quanti sono stati liberi? Quanti hanno vissuto veramente? Quanti hanno capito il senso della parola "amore"?
Più vado avanti nella mia seppur ancor breve vita, più mi accorgo di quanto ciascuno di noi fondamentalmente non ha che lampi, pezzetti, minuscoli frammenti di verità...e ce la giochiamo a tenersi ognuno il proprio pezzetto e a volerlo talvolta imporre agli altri, non per forza esplicitamente, ma anche solo con il credere ciecamente che in quel pezzetto ci sia tutta o quasi, o una buona parte di verità. E fuori chi non la pensa come noi. E invece sarebbe bello se ognuno avesse l'umiltà di capire che in ogni cuore c'è come una tesserina di un grande puzzle, se ciascuno mettesse la sua tesserina su questo puzzle, man mano diverrebbe completo. Potremmo chiederci perché allora il Creatore ci ha dotati solo di piccoli frammenti, di piccole tesserine...La risposta trovo sia semplice...perché appunto ci mettessimo a collaborare. Dall'amore viene collaborazione. Ma niente, questo non ci entra in testa.
Altre volte vogliamo metterci di tutto, in questo puzzle. Pure quelle tesserine che non c'entrano nulla. E roviniamo il quadro d'insieme.
E questo mi scoraggia un po'. Mi domando se mai raggiungeremo la completezza. Qualcuno, singolarmente, ce la fa. Ma come umanità, quando?

Settimana vegetariana - 1/7 ottobre 2012


tratto da http://www.fastweb.it/portale/canali/attualita/societa-e-costume/contenuti/articolo/?id=53614235


Ottobre verde in giro per il mondo alla scoperta dell'alimentazione vegetariana, una filosofia di vita sempre più in voga in Italia dove si contano già 7 milioni di persone che hanno detto no agli alimenti animali.



Sono in netta crescita le persone che decidono di adottare un regime alimentare di stampo vegetariano, rinunciando a prodotti animali: il 43,2% rivela di aver fatto questa scelta per proteggere la propria salute mentre, il 29,5%, ha prediletto i vegetali per rispetto degli animali infine, il 4,5% difende la tutela e il rispetto dell’ambiente.

Secondo l'Associazione vegetariana italiana(Avi) l'Italia è al secondo posto al mondo dopo l'India per percentuale di praticanti vegetariani infatti, stando alle stime dell’Eurispes, i vegetariani sono più del 3% sul totale della popolazione, ovvero circa 2 milioni di persone, numeri notevoli che testimoniano come, nell’arco di 10 anni, il numero è raddoppiato e non intendere arrestarsi tanto che, sempre secondo l’Eurispes, nel 2050 i vegetariani potrebbero raggiungere i 30 milioni.

Molto di più di un semplice stile di vita, scelte soggettive importanti per il corpo e, per tale motivo, necessitano di essere fatte con criterio, con la consulenza e la supervisione di un nutrizionista in grado di suggerire integrazioni al fine di garantire un regime alimentare completo.  Infatti, come illustra Giacinto Miggiano, direttore del centro ricerche nutrizione dell'università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma: “I vegetariani, non consumando carne e altri prodotti di origine animale, tendono a comprare altri prodotti, ad esempio quelli ricchi di omega 3, di fribra e antiossidanti, che combattono l'invecchiamento".

Per appassionati e curiosi,  anche quest’anno, puntuale come sempre, dal 1 al 7 ottobre, periodo in cui ricorrono anche laGiornata Vegetariana Mondiale e la Giornata Mondiale per gli Animali, si rinnova l’appuntamento con la Settimana Vegetariana Mondiale, una manifestazione interessante e articolata che, nata nel 2008 grazie all’iniziativa di diverse istituzioni e organizzazioni vegetariane, ambientaliste e animaliste operanti in tutto il mondo prevede, a livello internazionale, eventi informativi come seminari, incontri e dialoghi sull'alimentazione consapevole,  buffet eco-biologici, film e documentari allo scopo di informare le persone sulla scelta vegetariana e sui vantaggi derivanti dall’esclusione  di  ingrediente di origine con i conseguenti provoca giovamenti alla salute e all’ambiente.

Tantissimi gli appuntamenti in calendario: a Milano AVI e il Comune di Milano promuovono la campagna “Prendiamoli per la Gola 2012” che, dal 1 al 31 ottobre 2012,  invita i non vegetariani ad assaggiare le prelibatezze di una cucina al naturale presso i locali che aderiranno gratuitamente all'iniziativa, presentando un proprio menù, rivisitato, ispirato alla cucina tradizionale, al “made in Italy” e alla gastronomia etnica mentre, in Sicilia l’appuntamento è con “La Palermo Vegetariana” dove, in compagnia di un’ospite d’onore, Margherita Hack, vegetariana doc, ci si diletterà tra seminari tenuti da esperti e professionisti e, a seguire a tanta teoria, della gustosa pratica, quella che si va in tavola grazie al buffet “eco-bio-vegan” a cura di Freschette BioBistrot e BioCatering Scuola Waldorf.



1 Ottobre 2012

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Livia Fabietti