La cultura non è democratica

Tante volte mi chiedono il perché prenda una laurea dopo l'altra. Come se sperperassi il mio tempo. Ecco, la cultura libera e rende liberi. Come sarebbero avvenute le grandi rivoluzioni democratiche senza cultura? Quando sento che c'è bisogno di rivoluzioni dal basso condivido, ma non nel modo in cui lo si intende oggi. Sono vissuta in una famiglia politica e non ho mai accettato né mi è stata mai proposta la spintarella. Ma si parla di politica seria, quella di chi faceva la scuola politica, non di chi si sveglia la mattina e si improvvisa a fare il politico. Certo, al bene della cosa pubblica tutti possono e devono collaborare, e infatti un conto è il politico, un altro l'amministratore. Comunque, scusate la divagazione derivata dall'aver parlato di democrazia. Premesso anche che le rivoluzioni democratiche sono state concesse, permesse, mica altro. C'è bisogno di cultura, dicevo, proprio per rendersi conto di queste sottigliezze. Ci mancherebbe che dobbiamo essere tutti professori. Assolutamente no. Va benissimo che si sia chi manovale e chi intellettuale, senza carpentieri abiteremmo nelle capanne di paglia. Ma c'è bisogno che laddove si fa cultura, la si faccia bene, molto bene. Non come si fa dal '68 ad oggi. In barba a chi vuole abolire il liceo classico perché classista. Beh, la cultura non è democratica. È meritevole. Ma senza cultura, non ci può essere democrazia, non ci può essere progresso umano, non ci può essere capacità critica. Senza cultura nascono mostri come il terrorismo e la mafia. Senza cultura siamo come un corpo tenuto in vita da un respiratore artificiale. A cui manca il soffio vitale, lo pnèuma.

http://www.retescuole.net/rassegna-stampa/litalia-e-diventata-una-repubblica-fondata-sugli-asini

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