Guerra tra poveri

E io non ce la faccio a non incavolarmi. Davvero, vorrei essere come tanti di voi, che siete sempre sorridenti e sereni, come se la vita vi appartenesse, io invece nella vita non ci riesco a entrare, non così, la contemplo come un astronauta contempla la Terra dallo spazio e vede quanto sia bella eppure tanto lontana. La vita è bella, il problema è che è lontana, il problema è che non è per tutti. E per questo mi incavolo. Non che sia un'incavolatura fine a sé stessa...è quella scintilla che mette in moto il motore della risoluzione dei problemi. Il fatto è che non ci riesco a passare avanti a tutto quello che non va bene e ad andare avanti come se non ci fosse. Oggi mi sono incavolata col prete a messa. Dentro di me ovviamente. Grazie a Dio che sono timida, perché la voglia di andare là e togliergli il microfono di mano mi era venuta. Poi comunque lui parlava in buona fede e quindi poverino non è nemmeno colpa sua. Mi è venuta rabbia perché diceva di portare il cibo ai migranti che sono di passaggio e sostano da qualche parte qui vicino a dove abito. Parlava del buon samaritano che non giudica ma cura il ferito senza preoccuparsi di chi sia. E questo è sacrosanto. Il problema è che entrando in chiesa ho preso un volantino - cattolico - che parlava di anziane che cercano il cibo nella spazzatura e famiglie sfrattate di casa (nel "ricco" Nord, rispettivamente a Milano e a Torino). In quel momento lo tenevo fra le mani e mi è salita una rabbia, ma una rabbia...Perché onestamente non ci sto capendo più niente. Mi sembra che siamo come una ex collega di mia madre, che aveva il marito malato di tumore al cervello e lo lasciava per andare a fare volontariato in parrocchia mentre quel pover uomo aveva bisogno di cure e sostegno perché stava male, vomitava ecc. Non capisco una cosa: la gente si suicida per i debiti, Equitalia sequestra pure i cani e i gatti, io stessa sto vivendo in famiglia il dramma di un parente che ha visto la sua impresa andare in fallimento a causa delle tasse lasciando lui e suo figlio senza lavoro peraltro con dei bambini piccoli, nemmeno la macchina gli hanno lasciato...a Roma vedo tanti immigrati senza tetto che sormono in stazione ma anche tanti italiani che dormono nei cartoni, una sera a piazza Trilussa mentre da un lato i giovani si ubriacavano proprio davanti a loro c'era una macchina con dentro una coppia di persone di mezza età che ci vivevano dentro...Non ci capisco più niente perché mi sembra che se non sei straniero per il nostro governo sei invisibile! Mi fa rabbia pensare che se sei italiano prima lo Stato ti mangia con le tasse, poi ti butta in mezzo a una strada...quello Stato che dovrebbe garantirti dignità e assistenza! Mi fa rabbia allora pensare che non c'è equa giustizia nella distribuzione degli aiuti...io credo che gli aiuti si debbano dare equamente non agli immigrati perché immigrati o agli italiani perché italiani, ma agli ESSERI UMANI! Stiamo parlando di esseri umani e se questi esseri umani sono cittadini italiani non hanno più diritto degli stranieri, ma hanno pari diritto! Anche per gli italiani ci devono essere progetti di reintegrazione nella società civile, perché se perdi il lavoro, se perdi la casa, se non hai un cavolo di computer, sei fuori da tutto! Sei un reietto, un relitto della società e nessuno ti vuole...quindi i progetti di assistenza ci devono essere per tutti non solo per gli stranieri, ci devono essere per gli uomini in quanto uomini, di qualunque provenienza! Invece questo non avviene perché sui poveri immigrati si fa business, si fa mafia, si ruba, si mangia, ecco perchè... E mi fa rabbia anche questo, che si accolgano stranieri a cui non si può garantire un minimo di dignità solo per lucrare...non si valorizza la persona, la gente che ci lavora ce la mette tutta ma ci scontriamo contro così tanti muri di gomma...E tutta questa gente che arriva e vuole vivere all'occidentale, perdendo di vista le cose veramente importanti...e diventa scontenta, e disperata, e dà di testa.... Mi fa rabbia che si lucri sulla disperazione delle persone, e dietro il buonismo si nasconda solo un sacco di malaffare. Perché se i nostri governi fossero davvero buoni aiuterebbero tutti indistintamente dalla provenienza e dalla cittadinanza. L'altro giorno ho telefonato all'ambasciata del Camerun chiedendo notizie su come fare il passaporto a un mio assistito. Mi hanno trattata malissimo dicendo che loro non danno notizie per un cittadino del Camerun a me che sono cittadina italiana. Credo di aver detto tutto con questo. Ancora un po' di insistenza e avrei creato un incidente diplomatico. La mia rabbia è contro il buonismo di questo Paese che sta mandando tutto a pezzi, perché le cose non si affrontano così, le risorse vanno distribuite equamente, partendo dal restituire all'Africa quel che le tocca e finendo a fare a metà sull'assistenza qui nei paesi dell'accoglienza. Io di ingiustizie e sperequazioni non ne posso vedere più. E so bene che questo è un argomento caldo e ogni frase in cui ci sono insieme le parole "italiano" e "immigrato" ti fanno correre il rischio di apparire quello che non sei e non vuoi essere, ma so anche che la gente intelligente capirà che sto parlando di uguali diritto all'assistenza per tutti, senza distinzioni. Perché tutti sono persone. Tutti siamo persone. E non ho paura di dirlo per quanto sono serena riguardo alla mia coscienza umana e cristiana. Ieri ero in taxi e la tassista ha osservato giustamente che "ci stanno facendo fare una guerra tra poveri" e questo è proprio vero. "Divide et impera", le ho risposto. Mentre oggi lo Stato è assistenziale se sei richiedente asilo, fra vent'anni non lo sarà con tutti quei lavoratori che avendo magari lavorato a progetto non avranno la pensione (in realtà nemmeno oggi: versi una vita di contributi e ti ritrovi 500 euro al mese). Mentre oggi lo Stato è assistenzialista con i piccoli imprenditori stranieri che non pagano tasse per 5 anni dall'apertura dell'attività, non lo è con tutti quegli imprenditori che davano pure lavoro a delle famiglie e li ha fatti suicidare e se non si sono suicidati vivono nel disagio e nella depressione. Ma siamo davvero sicuri che è questa l'accoglienza che vogliamo? Se l'obiettivo di certi signori è creare un'amalgama di poveri senza distinzione di nazionalità, bè, ci stanno riuscendo. Le rare volte che vado a servire la mensa alla Caritas a Natale negli anni ho visto l'esponenziale aumento dei miei concittadini. Sinceramente ci vedo qualcosa di malato in questa gestione del tutto...invece di far aumentare il benessere per tutti, per chi arriva e per chi già c'era, aumenta il malessere. Poi la gente diventa razzista, perché quando non puoi mettere il piatto a tavola ai tuoi figli non ragioni più e inizi a pensare che colpa sia dei poveri come te, non certo di chi è al potere. Io continuo a dire che i problemi vanno risolti a monte, se si vuole esportare la democrazia e i diritti lo si faccia anche dove non c'è il petrolio, non solo in Iraq o in Afghanistan o in Libia, processi peraltro fallimentari perché mai davvero alimentati da serie e vere intenzioni umanitarie. Che poi dobbiamo pure vedere cosa sia questa democrazia, che spazza via pacifiche convivenze di secoli e secoli, tradizioni millenarie che rendevano felici tutti e poi di colpo rendono tutti nemici. Andiamo a fare la guerra all'infibulazione, alle carceri in cui stanno in 10 in 1 mq, alla mancanza di istruzione e igiene e acqua potabile, all'analfabetismo, alla mancanza di infrastrutture (capitolo che tocca anche il nostro Meridione), ai francofoni che sottomettono gli anglofoni, ai massacri col machete, ai governi che impediscono la libera circolazione dei propri cittadini, ai campi profughi, ai barconi, alla povertà, alla mortalità infantile, all'incapacità di autorealizzazione, all'ignoranza...andiamo a fare queste guerre, non quelle mascherate da missioni umanitarie...Il mondo è pieno di dittatori (vedi Eritrea) ma si preferisce far rischiare la vita alle persone e far perdere loro anche le loro famiglie invece che fare una missione umanitaria dove ce n'è davvero bisogno, solo che magari non ci sarebbero ritorni economici. E sento una profonda rabbia verso i vari Boldrini e Salvini di turno. Facce diverse dello stesso male.

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