La metafisica del Bene
Pubblicato da
ars
on domenica 22 novembre 2015
Posso dirlo? Da credente, lo dico. Sono stanca di religione. Lo dico da persona che studia, o meglio, cerca di capire, di informarsi, la teologia, la dottrina che c'è questa benedetta fede che mi è stata data, che non ho comprato, che non ho cercato, che a volte credo di non avere e invece è sempre lì, anche quando mi sembra assurdo che ci sia. E' proprio vero che la fede è un dono che va accolto, nel mio caso è un dono che custodisco molto gelosamente, mica un dono facile ma che, anzi, spesso mette in crisi, che provoca meraviglia e tensione, stupore e incertezza (alla faccia delle certezze della fede). E così, per tanto tempo, per tante volte, l'ho difesa contro i tanti attacchi ricevuti, spiegandone le ragioni, perché anche la fede ha una sua ragione. L'ho difesa quando veniva messa alla stregua di cose che non c'entravano, quando veniva confusa con un generico "cristianesimo". Sono una che combatte, per questa fede, anzi, per quel Dio, per quel Gesù che amo, a volte ho mandato gente a quel paese - anche se non è nel mio stile - quando ha offeso come convinzioni di una deficiente non me, non le cose in cui IO credo, ma una Persona che amo. Ho perso amori, amicizie, certezze, forse anche la stima di alcuni per questo. Ma mai mi sognerei di combattere con le armi per convertire chi non la pensa come me, nonostante l'amore smisurato verso questa Persona una e trina. Per questo mi piacerebbe, oggi lo dico perché sono stanca di tanto sangue, di tanto odio, di tanto razzismo, di tanta xenofobia (attenzione: non solo da parte occidentale! Proprio l'altro giorno sono stata insultata da una persona con cui lavoro che è razzista con "i bianchi"!) e magari quando sarò meno stanca non lo penserò più, chissà...Mi piacerebbe, dicevo, un mondo in cui la religione non sia così importante...Deve esserlo per comprendere meglio Dio, per pregare tutti insieme, per condividere una fede piuttosto che un'altra; sicuramente non può unire perché, senza prenderci in giro, è ovvio che quando si parla di Gesù e di Eucarestia e di Croce non c'è una comunanza concettuale con quanti parlano di Profeta o di Nirvana o di Shabbat. Si è su posizioni profondamente diverse. Ma diciamo anche che alla persona comune tutto questo non interessa, in fondo tutto quello che vogliamo è vivere in pace; è vero che vivere in pace presuppone una comunanza di valori, e che questi valori li fa pure la religione perché, ad esempio, un cristiano mormone può avere più mogli così come alcuni musulmani mentre un cristiano cattolico no, e quando già non c'è accordo su queste cose, che implicano altri discorsi come il maschilismo e il femminismo, la dignità della donna ecc. non illudiamoci che sulla religione vi possa essere pace. Non vi è stata pace nemmeno quando Gesù in persona lo ha detto, anzi, quando Dio fattosi persona (sono cattolica, perdonatemi) in Gesù il Cristo lo ha rivelato. Per cui smettiamola di combattere la religione islamica, in fondo a noi della religione non interessa una benemerita cippa, altrimenti tanto zelo lo metteremmo facendo quanto la nostra religione ci dice. Penso che dovremmo combattere la religione in sé, non come fede, precisiamolo, ma quando si fa politica, quando si fa guerra, quando si fa abbattimento dei diritti umani. Questo è il vero problema. Se la religione deve diventare politica, fazione, partito, stiamo inquinando anche il senso del sacro che a questo mondo farebbe tanto bene recuperare. Cerchiamo di avere più fede e meno religione, più amore e meno culti, più senso della verità e dei valori e meno perbenismi. Poi viene la religione, le liturgie, le regole. Non servono regole da seguire, servono cuori, servono esseri umani, educati al Bene. Fin quando non si tornerà a un grande discorso filosofico e metafisico sul Bene credo che saremo sempre più alla deriva, ideologicamente, spiritualmente e anche fisicamente. In barba a chi crede che la religione sia sovrastruttura, che prima viene il soddisfacimento di bisogni primari come il mangiare e il riprodursi. Questa cosa della struttura e della sovrastruttura ha svuotato l'uomo proprio perché ha ridotto l'Amore e ogni discorso sul Bene e sul Vero a qualcosa di secondario. Passare dalla sintesi alla lotta di classe è stato un altro grave errore, perché non è con la lotta che si supera il conflitto, non è nemmeno con l'accoglienza e il volemosebbene annacquato, ma è solo con il recupero del concetto di umanità nella sua interezza, umanità fatta di strutture e di sovrastrutture, di fisico - e fisica - e pensiero, di corpo e di spirito, posti in un confronto dialettico e sintetico. Quello che accade oggi è proprio il parossismo del ricucire tale strappo con questa isteria della religione che, rovescio di una medaglia che vede l'uomo solo come carne, pensa all'essere umano solo in termini di spirito e necessità di conversione, peraltro non del cuore - fatto anche lui di carne - ma del pensiero.
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