Il canone Rai finché c'è la pubblicità è una tassa insulsa in quanto stiamo parlando di una rete del servizio pubblico, una rete di Stato (aka indottrinamento delle masse), e o dovrebbe essere abolita o, per aver ragione di esistere, dovrebbe proporre programmi di alta qualità per svolgere un servizio pubblico degno di tal nome. La proposta di criptare le trasmissioni è incostituzionale così come quella di metterlo in bolletta. Siamo veramente al feudalesimo. Ci mancano solo le corvée.
Mi sorge tuttavia un legittimo dubbio: non è che la Rai non svolga il servizio pubblico, anzi, lo svolge egregiamente, perché a chi sta seduto su certe poltrone fa molto, molto comodo avere una società educata al ribasso. Che sia voluto (complottismo?) o che sia avvenuto per caso, questo non sta a me dirlo. Però gli effetti sono questi.
Peraltro il servizio pubblico aveva avuto la grande opportunità di essere rivalutato con la questione UE: chi meglio delle tv di Stato potevano/dovevano riuscire in questo intento?
In ogni caso, cara Rai, decidi: o abolisci il canone o elimini la pubblicità, così magari la gente un motivo per pagare senza sentirsi derubata ce l'ha. Ah, un suggerimento per ridurre le spese e migliorare la qualità: non sarà che spendi un po' troppo per i cachet?
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