Premesso che non potrei mai sostenere la Lega Nord e il suo Salvini per il solo fatto che sono meridionale e contenta di ciò, se una frase intelligente esce dalla bocca del nemico diventa automaticamente stolta? Se una persona, indipendentemente da chi ella sia, dice che "bisogna aiutare l'Africa a non svuotarsi piuttosto che far venire qui tanta gente che muore sui barconi" e che bisogna distinguere tra rifugiati e migranti economici, dice una stupidaggine?
Onestamente sono stanca di vedere gente che muore quotidianamente in mare. Oggi ne sono morti altri 25 che forse sono 200.
Sono 11 anni che vivo fra immigrati e senzatetto, che faccio volontariato e che ci lavoro, non lo dico per farmi bella ma per spiegare che un minimo di esperienza ce l'ho e, in tutta umiltà, dico anche che ne ho molta meno di tanti altri, perché per me è un'attività collaterale a quella artistica, una cosa che faccio perché sento giusto mettere a disposizione un po' di sé stessi per gli altri.
Prima di tutto, che il principio di distinzione tra migranti economici e rifugiati sembri un'aberrazione, è vero: giustissimo che chiunque debba avere diritto a una vita migliore e più felice. Ma diciamoci anche la verità: tutte le persone che arrivano qui trovano felicità? La verità è che trovano centri di accoglienza, CARA, assistenzialismo, elemosina, letti di cartone, non di rado alcool, un sistema sanitario insufficiente, mense Caritas, campi di pomodori sotto il sole cocente del Sud, abitazioni promiscue e spesso in condizioni igieniche disastrose, emarginazione, difficoltà di inserimento ecc. In pratica non si fa altro che aggiungere alla già grande massa di gente in povertà che c'è in Italia una massa abnorme di esseri umani ancora più poveri. Qual è il salto di qualità, allora, fatemi capire? Vero che c'è chi ce la fa, chi migliora la propria condizione. Ne conosco diversi, personalmente. Ma la proporzione dalla mia esperienza è di 1:20 (nella realtà molto più grande).
Per cosa? Per far mangiare denaro a mafia, politici, scafisti?
Vero anche che i migranti non rubano il lavoro; spesso non hanno le competenze adeguate, altre volte sono gli italiani che non vogliono lavorare e giustamente quei posti vengono occupati da gente più volenterosa. Com'è vero che dove arrivano i migranti un po' l'economia gira: spendono nei nostri supermercati, fanno lavorare gli educatori italiani...
Ma è proprio questo approccio che non va bene! Cioè, guardiamo questa gente solo nel momento in cui sono numeri: numero di vittime, cifre di denaro, quanto costano, quanto spendono, quanto fanno guadagnare...
Tanti hanno la scabbia e non possono curarsela. Tanti hanno la tubercolosi e non possono curarsela. Finché non diventa pericolosa per noi, però, nessuno se ne cura; nessuno si cura che queste persone, questi ESSERI UMANI, soffrono in queste condizioni di vita.
Allora mi domando: ma è per farci belli a noi stessi, per sentirci bene con la nostra coscienza, che sosteniamo l'accoglienza fatta in questo modo?
Dobbiamo riempire le nostre città e le nostre case con le illusioni di tanta povera gente che arriva qui pensando o sperando di trovare chissà che, che magari non vuol nemmeno restare in Italia ma poi è costretta dai vari Dublino e protezioni umanitarie? Dobbiamo farci la guerra tra Stati europei per "dividerci le quote"? Ma questa è l'accoglienza? Questo modello andava bene fino a qualche anno fa, quando i flussi non erano di queste proporzioni e c'era ancora margine per un effettivo miglioramento della qualità della vita di chi arrivava.
Abbiamo un Programma Nazionale Asilo che manca totalmente di lungimiranza, non prevede alcun prosieguo dopo la prima accoglienza, che utopicamente spera che si possa trovare un impiego a migliaia e migliaia di persone in 6 mesi/1 anno e tutto pesando sulla comunità che accoglie, che spesso non può dar da lavorare o anche da mangiare ai propri stessi membri. Ma quanta frustrazione provochiamo in chi arriva?
Per dire, i campi profughi...sono accoglienza? Ma scherziamo?
Nessuno dovrebbe vivere così.
In qualunque Paese vai (compresi quelli africani) devi garantire allo Stato un reddito minimo e di avere un lavoro. Solo in Italia no. Ma mica per razzismo o chiusura: è per buon senso!
L'Africa va aiutata in ben altro modo, mi sono stancata di sentire italiani contro migranti e tutti contro le istituzioni o contro chi nel suo piccolo (o nel suo grande) si occupa di queste persone. E' sbagliato tutto dall'inizio, è sbagliata questa guerra fra poveri. Siamo parte tutti della stessa popolazione, la popolazione umana, e ciascuno ha diritto di vivere in sicurezza e sviluppo nel proprio Paese. Se poi vuol muoversi, benissimo, ma non così. Non per trovare solo altra povertà e miseria anche sociale.
Diverso il discorso sulla fuga da persecuzioni e regimi...ma anche lì, le Nazioni Unite dove sono?
Si fa tanta ideologia sulle persone. Ci si mette dalla parte dei poveri e/o dei migranti come muli senza capire che non si fa loro del bene. Ok, si da la mensa, si da un posto letto, ma questa è vita? Questo lo si fa perché lo si deve fare, è un dovere ma anche un palliativo, ma bisogna combattere questo stato di cose, non avallarlo! Non guardare il dito invece della luna!
Ciascuno tragga le proprie conclusioni.
Per quel che mi riguarda, cercherò sempre di stare dalla parte dei più deboli e di farlo con verità; e no, questo non è stare dalla parte dei più deboli: è stare dalla parte di quel sistema che sfrutta i deboli, anche quando pensiamo che stiamo facendo del bene, ma facciamo del bene all'inferno nella paradossale situazione in cui ogni atto di bene all'inferno lo fa espandere un po' di più (i potenti sono addirittura più fantasiosi di Belzebù).
Io vorrei che invece per tutte le persone fosse un paradiso.
Apriamo gli occhi.
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