Oggi non siamo tutti indonesiani?
Non è una provocazione.
Voglio solo ricordare che quanti hanno gridato allo scandalo perché non si parlava dei libanesi nei giorni di Parigi, oggi quasi non degnano di nota la notizia di questi morti. E sì che i morti poi diciamo che non hanno bandiera.
E' così. Siamo umani, accettiamolo. L'aver messo una bandiera francese sulla propria pagina non ha sminuito la gravità e l'importanza di quanto avvenuto in Libano il 12 novembre, ma è psicologicamente ovvio che Parigi abbia scosso maggiormente di Beirut. Il paradosso è che non ci tocca Giacarta, che invece ha una certa storia di democrazia alle spalle. E sapete perché? Perché è lontana, perché non è a casa nostra!
Basta quindi col fare ideologie...Quel che è vicino ci tocca di più, qualsiasi cosa ci tocca in maniera direttamente proporzionale alla distanza. Le notizie viaggiano così, a dimostrazione che i libanesi non valevano meno dei parigini.
O forse a dimostrazione che non è questione di essere libanesi o indonesiani, ma che noi abbiamo una prospettiva occidentalocentrica e in base a questa filtriamo le notizie.
In ogni caso, mi aspettavo che le tante voci fuori dal coro di allora oggi facessero lo stesso con le persone morte nel centro di Giacarta perché i terroristi volevano imitare Parigi.
Non è allora che la colpa di questi due pesi e due misure sia nel dover a tutti i costi ideologizzare ogni cosa?
E magari se ci liberassimo delle ideologie, anche di quelle nascoste, quelle che ci fanno sentire o apparire fighi e impegnati, resterebbe molta più verità, e molta più fratellanza nei rapporti umani...visto che sono proprio le ideologie che stanno mandando a pezzi il mondo.
Non serve fare gli impegnati su FB se poi non ci si impegna concretamente nell'abbattere questi mostri e, anzi, magari inconsapevolmente li si alimenta.
Non abbiamo bisogno di ideologie, ma di idee.
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