Un nuovo anno

Questo tempo di Natale che inizia oggi è stato aperto nel migliore dei modi. Esco da un periodo profondamente travagliato, e in effetti non so se ne sono davvero uscita. Ma in fondo, pensandoci, sono cose che fanno parte di un naturale percorso di crescita e maturazione e guai se non ci fossero. Non le cose negative, ovviamente. Ma le riflessioni e le prese di coscienza che esse inducono.
Ciò che mi spinge a scrivere ora, di getto, è però un'altra cosa, appena accaduta. Non potevo tenerla dentro, ma non mi va nemmeno di condividerla con persone vis à vis. Così, lo scrivo.
Sono scesa per andare a vedere una cosa qui vicino e accanto al cancello del cortile c'era (c'è, è ancora lì mentre scrivo) un uomo povero che chiede(va) l'elemosina. Non avevo soldi con me e son passata oltre. Ovviamente poco dopo al ritorno l'ho ritrovato. Ho deciso allora di salire a prendere una monetina. E' un momento in cui dare anche una monetina mi pesa perchè ho il conto prosciugato e affitti e bollette da pagare. Ma in fondo non è quella che mi cambia la vita. Poi ho pensato che avevo anche del pane, purtroppo di qualche giorno fa. Avevo deciso di farlo diventare raffermo e farci un pancotto. Fortunatamente però era ancora abbastanza morbido. Non era molto...gliel'ho portato. E' stato contento della monetina ma ancor più del pane. Avrei voluto fermarmici a parlare ma la timidezza non mi aiuta, mannaggia. Gli ho solo detto di spostarsi dalla pioggia ma mi ha spiegato che era sotto un balcone e non si bagnava. Così gli ho augurato buona giornata e sono tornata a casa. Nella mia stanza calda, mentre lui e tanta gente stanno così al freddo. Che poi non è solo una questione di freddo e fame (naturalmente sono primare): la povertà ti priva della vita, perchè quella persona magari poteva essere una grande figura per l'umanità e invece non può essere nemmeno sè stesso. Non si ha un'identità quando si è poveri, non si ha davvero nulla, nemmeno sè stessi. C'è chi sceglie di vivere così, si sente più libero, fuori da questa società che ti costringe a mille ruoli e mille maschere. Però penso sia davvero difficile vivere passando le ore a chiedere l'elemosina a gente che nella maggior parte dei casi non ti guarda nemmeno in faccia, ti passa davanti indifferente e tu sei lì, a prenderti l'incuranza dei passanti che magari poi entrano nel negozio accanto per comprare cianfrusaglie. Sia chiaro, non sono contro il superfluo, un minimo di superfluo ci vuole, in fondo anche cambiare vestiti per farsi belli è superfluo, l'arte è superflua, è sovrastruttura. Ma invece, dico io, c'è qualcosa di profondamente fondante nella bellezza, anche se consiste solo nel togliersi un piccolo sfizio. Il problema è quando il superfluo diventa eccessivo o viene considerato primario. Il mio non è nemmeno un discorso a favore della ricchezza, la ricchezza non ha senso, l'accumulo, i soldi sono solo una merce di scambio universale, ma alla base di tutto ci dev'essere l'idea non di possesso, ma di baratto. Se i soldi fossero visti in un sistema di baratto e scambio piuttosto che di compravendita probabilmente cambierebbe anche parecchia della nostra Weltanschauung.
La cosa particolare è che qualche giorno fa avevo avuto una immagine di me che incontravo un povero sotto casa e mi ci fermavo a parlare :)
Comunque, passando oltre, perchè non ci è dato di fare altro se non di lenire momentaneamente la sofferenza degli altri con un sorriso, una parola, un gesto gentile, o un soldino, stavo dicendo che l'Avvento si è aperto nel migliore dei modi per me. Sono infatti entrata in un coro, ufficialmente proprio ieri, e c'è stato il primo concerto, e ho capito che senza musica mi ingrigisco, senza praticarla intendo. Per cui da oggi in poi tornerò a dedicarmici con l'amore che merita.
Ieri c'è stata anche una lunga meditazione, il "prete" che ci guidava ha detto una serie di cose che a suo tempo dissi tali e quali (incredibile) a una persona a me cara, veramente mi sembrava di parlare per bocca sua. Forse ci sono concetti che si comprendono solo nella preghiera, e per questo che siamo arrivati alle stesse riflessioni e conclusioni.
Insomma, per me una giornata da ricordare, tanta positività dopo qualche anno di questioni negative. E' iniziato un nuovo anno (per chi crede, l'anno inizia con l'Avvento), a breve inizierà quello solare, e chissà che questo Natale non sia tale di nome e di fatto, come sempre tutti ci auguriamo.

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