Apri il cassetto

Che giornata...
Non so perchè, quando trascorro l'intera giornata fuori casa, anche se poi in fondo sono stata a pranzo in un'altra casa, arrivo intorno alle 18 distrutta. Ora sono le 20:23 quindi non ne parliamo.
In realtà sto imparando a capire perché...devo avere qualche neurodiversità (detto tra il sarcastico, il faceto e il possibilista :P). La socialità mi distrugge. Non per musoneria, egoismo, senso di superiorità, disattenzione o che...nemmeno per carattere...è proprio che faccio una fatica abnorme a  sostenere ore di conversazioni e di socializzazioni di cui non sento il bisogno. E' come se uno, non essendo portato per la matematica, dovesse riflettere ore e ore sulla risoluzione di esercizi che magari per gli altri sono pure semplicissimi o ovvi.
Viceversa potrei stare giorni e settimane da sola senza risentirne, anzi, senza accorgermene. Se il telefono squilla, devo stare di genio per rispondere. Forse sto dipingendo un'immagine di me che incuterà un po' di timore o di sgomento, ma in fondo mi da pure molto fastidio dover parlare in prima persona prendendomi come soggetto delle mie narrazioni.
Sarà che poi sono sottoposta a tutta una serie di visioni di vita, opinioni, convinzioni, idee e ideologie delle quali non solo non condivido una virgola, ma che mi sembrano il cancro del mondo...eppure non è che oggi, ad esempio, sia stata con persone abiette...anzi...sicuramente sono tra le migliori persone che io conosca...ma, ahimè, per me è faticoso.
E questo post non vuole essere uno sfogo, nè uno sproloquiare vittimista...ho solo bisogno di mettere fuori la fatica che sento. Della quale non mi lamento, comunque. Mi segue da una vita, ci sono abituata.
Però in certi momenti devo riporla in qualche cassetto per disfarmene, almeno per un po'. E adesso mi è capitato sottomano il cassetto-blog.
Poi sempre più mi prende questo senso di inutilità...vedo che le persone più serene sono in fondo quelle che inconsapevolmente rispondono a quello che da più parti gli si dice di fare...condividere le foto su facebook, avere lo smartphone, "sistemarsi", "infilarsi" da qualche parte, uscire con gli amici (per fare però sempre e solo determinate cose) e così via...
Io mi sento oberata, frustrata, infastidita e pure innervosita da tutto questo. E' vero che le culture sono date dalla condivisione degli stessi codici comunicativi, ma oggi mi sembra ci sia solo un grande, enorme melting pot, per usare un termine tanto in voga presso la sociologia degli anni passati, un'insalatona dove devi essere un ingrediente fra i tanti.
Tutti chiusi nelle loro piccole certezze. E questo va benissimo. Forse pagherei per averne anche io. Però quando questi piccoli mondi diventano tutto sommato isolati su sè stessi, nonostante tutta questa ridondanza, direi questo parossismo di socialità...boh...

2 commenti:

UNATANTUM ha detto...

Vuol dire, che non hai ancora trovato...la persona Giusta.

Ma Giusta...Giusta, Eh! ;)

UNATANTUM ha detto...

Addio...ormai ex, mito e forse...anche, ex tesoro.

Il giusto tempo è giunto.

Ciao. Buona vita. ;)

Posta un commento