Lo strapotere impossibile

Certo se trucchi i conti per stare nell'Eurozona poi qualche problema in futuro potresti averlo. Ma abbiamo capito che la lungimiranza non è dote dei politici. Tanto a loro bastano quei pochi anni che siedono su qualche poltrona, si arricchiscono, e poi se lasciano in eredità situazioni pesanti ai posteri, problemi loro. Mi spiace elettori, dovreste capire che è proprio il meccanismo della politica a essere perverso. Ci vuole più democrazia diretta e soprattutto più cultura. La gente deve leggere, informarsi, non lavorare, lavorare, lavorare e non capire niente, non saper analizzare gli eventi ed essere così manipolabile. Riduciamo la giornata lavorativa a non più di 4 ore con gli stessi stipendi (o elevandoli): moltiplichiamo per 2 i posti di lavoro, volendo anche per 3, per 6. Diamo alla gente il tempo, la cosa più preziosa: tempo per stare con i propri figli, con le proprie famiglie, tempo per leggere, andare a teatro, imparare a suonare uno strumento, fare una passeggiata nella natura. E poi istituiamo il servizio civile obbligatorio gratuito per tutti, per diffondere una cultura della solidarietà. I soldi per fare questo? Prima tagliamo gli sprechi, poi vediamo se non ci sono soldi. Che peraltro hanno un valore virtuale, pilotato da chi decide quanto debba valere il denaro. Ridiamo piuttosto al denaro il suo vero ruolo: mezzo di scambio universale, non di accumulo, di conquista e di potere. Alla base del denaro ci deve essere il concetto di baratto, non di ricchezza.
Così come è perversa questa mania delle grandi potenze: ci vuole la grande Russia per contrastare la grande America, ora ci vuole la grande Europa per creare un equilibrio di potenze, peccato stia sorgendo anche la grande Cina. Questo sistema, signori, è sbagliato, porta solo a un inasprimento delle logiche del confronto e del potere. E milioni, centinaia di milioni di persone sono costrette a subire questi giochi alla roulette russa.
E' tutto un carrozzone che non può stare in piedi.
Cari politici, dovreste studiare la Storia. Questo è il vostro limite: la vostra ignoranza della signora Storia.
L'impero romano era in piedi da così tanto tempo che se n'era persa memoria: era ormai un dato di fatto la sua esistenza, nessuno poteva metterla in dubbio, nessuno poteva immaginare che non sarebbe più esistito. E invece è crollato. E' crollato quando è diventato un carrozzone ingestibile, anzi è collassato sotto il suo stesso peso. Cosa che ancora oggi costituisce per noi occidentali l'evento storico fondamentale, il ground zero della Storia. Non è possibile tenere in piedi apparati così grossi e pensare che lo facciano a lungo. In quei secoli gli imperi erano unici, ce n'era uno, poi si esauriva e ne sorgeva un altro, e così duravano secoli, ma oggi le connessioni globali non permettono tutto questo, perché tutti vogliono primeggiare e nessuno vi riesce se non con la violenza. E tutto per cosa? Questi governi, questi Stati, se davvero avessero a cuore i propri cittadini, non avrebbero tutta questa smania di potere. Siamo al punto che non lo Stato serve ai cittadini, ma i cittadini allo Stato. E' evidente che qualcosa non va. 
Lo Stato deve servire all'autogoverno delle Nazioni (con la N maiuscola), ad erogare servizi di assistenza con pari accessibilità per tutti, a detenere l'uso della forza per evitare forme di giustizialismo privato. Quante persone subiscono lo Stato, senza sapere a cosa serva? Senza sapere che lo Stato è un nostro diritto, non un nostro dovere? Non certo deve servire a limitare le risorse ad altre Nazioni, a sfruttare i poveri e il debito pubblico, a tenere i cittadini né più né meno che come avveniva nel feudalesimo. Nessuno si è accorto di essere diventato un servo della gleba? O meglio, un servo dello Stato?
Il discorso sarebbe lungo, meriterebbe un trattatello, e questa non è la sede per svilupparne le linee. Concludo con una semplice osservazione: non vi aspettate che le cose cambino finché non cambiano alcuni sistemi, quello economico, quello politico/amministrativo e quello educativo. Soprattutto quello educativo. Per il resto sarà come curare un cancro con la chemio allo stadio terminale: la cura distrugge più del male, con l'illusione di farci guarire.